SAR LA DUCHESSA di Bragança d. Kristina

SAR LA DUCHESSA di Bragança d. Kristina
CON LA FIGLIA SAR D. KRYSTAL ISABEL MARIA PIA IV

SAR D. Krystal Isabel Maria Pia IV

SAR D. Krystal Isabel Maria Pia IV
Nello Studio con alle spalle un'Opera che riporta la Famiglia Reale portoghese fino ai giorni nostri.

SAR D. Krystal Isabel Maria Pia IV

SAR D. Krystal Isabel Maria Pia IV

SAR D. Krystal Isabel Maria Pia IV
Con la propria cagnolina Steina.

domenica 17 gennaio 2010

Successione nella Real Casa

La Successione nella Real Casa di Sassonia Coburgo Bragança ed al Trono del Portogallo .

Nel 1932 muore a Londra, senza figli, S.M. il re Dom Manuel II. Al Sovrano sopravvive solo la sorellastra Donna Maria Pia di Sassonia Coburgo e Bragança. Che la predetta fosse figlia (ancorché illegittima) del defunto Re Dom Carlos I, padre dell’ultimo Re Dom Manuel II morto senza eredi, costituisce dato incontrovertibile in ogni sede e con autorità di giudicato nei confronti dello stesso ramo miguelista, il cui capo Duarte Nuno di Braganza aveva incardinato innanzi al Sommo Pontefice un giudizio per fare cancellare dal certificato di battesimo della predetta l’indicazione di figlia del Re Dom Carlos II, in quanto ciò risulta ormai asseverato con sentenza della Sacra Romana Rota del 30 ottobre 1982. Non può sottacersi come il Supremo Tribunale del Sommo Pontefice in quella sede, nel dichiarare il difetto di legittimazione attiva del ricorrente (a seguito del fatto che questi non chiedeva di essere riconosciuto come legittimo pretendente al trono del Portogallo - circostanza che lo avrebbe posto in attrito con le autorità portoghesi - ma semplicemente che fosse disconosciuta la qualità, in capo a donna Maria Pia, di figlia del defunto Re Dom Carlos) abbia per ciò stesso ritenuto la propria competenza a decidere, competenza che si individuava, ai sensi dell’allora vigente canone 1557, para 1, I, in relazione alla circostanza che la persona su cui decidere fosse figlia di un soggetto che deteneva il supremo governo dei popoli o che, sempre la persona sulla quale occorreva pronunciare, avesse diritto di succedere nel principato entro brevissimo tempo, confermano, poi, conclusivamente, la validità e gli effetti del certificato di battesimo e di quanto in esso asseverato.

Si può a questo punto pervenire ad incontrovertibile conclusione, fondata sul giudicato della Sacra Romana Rota: Donna Maria Pia di Bragança era figlia del Re Dom Carlos I di Portogallo.

Secondo il principio della “immediata successione”, tipico del diritto nobiliare, la sorellastra del defunto Sovrano diviene, ex jure, Duchessa di Bragança.

E’ ininfluente la nascita adulterina della principessa Maria Pia per vari ordini di ragione.

Inanzitutto perché va considerato il fatto che la stessa Real Casa di Bragança ha origine nel 1640 quando Giovanni II, duca di Bragança (motivo per il quale ai Capi della Casa Reale del Portogallo spetta il titolo di duca di Bragança), discendente da un figlio illegittimo (ed ecco provata l’irrilevanza della bastardigia ai fini della successione nella Casa di Bragança), di Giovanni I, re di Portogallo, diviene Re assumendo il nome di Giovanni IV di Portogallo: peraltro lo stesso Giovanni I, decimo re del Portogallo, era figlio illegittimo del re Pedro I di Portogallo (regolarmente sposato con Constança Manuel, principessa di Vilhena - Spagna) e di una signora della Galizia di nome Teresa Lourenço. A ciò di aggiunga che Alfonso I, figlio illegittimo del re Giovanni I e di Inés Perez Esteves, fu duca di Bragança dal 1442 fino alla morte avvenuta nel 1461. Si sposò due volte e dalla prima moglie, Beatrice Pereira de Alvim, ebbe come secondo figlio Ferdinando I di Bragança, che diventò secondo Duca di Bragança (1403 - 1478).

Poi va considerato il documento reale di S.M. dom Carlos il quale, richiedendo la imposizione delle acque battesimali, indica il nome designato per la figlia e, per di più, statuisce che, attraverso la imposizione sacramentale del nome – ed infatti si parla del sacramento del battesimo – la bambina possa da allora in avanti, godere in uno con il nome ‘...godere d’ora in avanti di questo nome...’ di tutti gli onori, prerogative, preminenze, obblighi e vantaggi degli Infanti della Casa di Bragança di Portogallo.

Chiara quindi l’intenzione del Re che, attraverso il di lui nome ‘ poder chamar-se com o meu nome..’ la figlia Maria Pia venga in tutto e per tutto equiparata ai figli legittimi. Non va dimenticato che di norma i figli naturali di sovrani, venivano esclusivamente gratificati di titoli nobiliari riconducibili alla corona senza per altro che assumessero anche il nome del genitore.

Nel caso invece della principessa Maria Pia essa diviene Infanta di Portogallo e principessa reale al nascere, automaticamente entrando in linea di successione.

Il Re dom Carlos era ben consapevole di quanto andava a firmare. Prova ne è che, al fine di evitare problemi di natura politica e dinastica (non dimentichiamo che il Re aveva due figli maschi viventi), invia la propria figlia Maria Pia a Madrid, per ivi ricevere il battesimo.

L’art. 85 della costituzione sancisce la inviolabilità e la sacralità della persona del re e la non assoggettabilità assoluta alle leggi.

E’ chiaro che la costituzione monarchica portoghese assorbe e fa proprio il principio del ‘superiorem non recognoscens’ in capo al sovrano confermando quanto espresso anche dal cardinale Giovan Battista De Luca (1614-1683) che definisce ‘suprema’ la potestà del re che nasce dal principio assoluto e sovrano e che non può riconoscere altra potestà se non proveniente da Dio. E’ altrettanto chiaro che, al di fuori delle norme che disciplinano l’esercizio e le funzioni dello Stato, il re agisce tanto come Capo della Casa Reale che come Capo della Nazione.

L’articolo 96 della stessa costituzione, regola la successione alla Corona la quale deve seguire l’ordine regolare della primogenitura tra i ‘legittimi’ discendenti della ‘..regina attuale..’ (Maria II).

Non vi è dubbio che il Re dom Carlos sia un legittimo discendente della regina Maria II e che la principessa Maria Pia sia stata, per volontà del Re, in modo espresso e non tacito, legittimata mediante il riconoscimento e la concessione delle prerogative regie.

D’altronde, se lo stesso Tribunale non avesse riconosciuto in Donna Maria Pia il diritto a succedere nel principato avrebbe dovuto dichiarare la propria incompetenza in favore dei tribunale ecclesiastici ordinari, atteso che nel 1982 non poteva, la stessa, più farsi rientrare nell’altra categoria delle figlie di coloro che hanno (il Re padre era morto da tempo) il supremo governo dei popoli.

A tutto ciò si aggiunga che nella Casa di Bragança e nella successione al trono del Portogallo la bastardigia non è mai stata considerata dirimente, come già sopra evidenziato, e deve, quindi ritenersi che la Costituzione del 1838 non abbia inteso porsi in contrasto con tale regola dinastica familiare: l’espressione “discendenti legittimi” (non viene usato il termine “figli”) va letta, pertanto, in armonia con tale regola e non va intesa come figli legittimi in quanto nati all’interno del matrimonio ma, in termini più generali, come discendenti aventi un legittimo titolo di successione sulla base delle regole di famiglia della Casa Reale: la differenza non è di poco conto.

La Principessa Donna Maria Pia, in quanto figlia, pure legittimata per volontà sovrana, al momento della morte del fratellastro è divenuta Duchessa di Bragança e Capo della Casa Reale del Portogallo.

Prerogative del sovrano non più regnante

A questo punto resta da indagare quali siano i poteri di un sovrano non più regnante e, in particolare, se possa egli stesso modificare le regole della successione.

Il diritto internazionale è concorde nel ritenere che un Sovrano mantiene il proprio diritto di sovranità, anche nel caso in cui fossero impediti nell’esercizio dello stesso e lo mantengono, di generazione in generazione fino a che non intervenga uno degli atti che manifesti una rinuncia o che vengano modificati i precedenti rapporti.

Thomas Hobbes, ideatore del giusnaturalismo, afferma che, quand’anche il sovrano perdesse il territorio, non perde i diritti sovrani. Li conserva ‘in pectore et in potentia’ mantenendo il reale esercizio in sospeso, restandone però la pretesa, da cui trae origine il termine ‘pretendente’.

Tali poteri sono lo Jus Majestatis e lo Jus honorum che prevede il diritto a concedere onori, titoli e dignità cavalleresche. A puro titolo incidentale, va fatto presente che tali principi sono stati recepiti concordemente dalla giurisprudenza italiana, diventando di fatto dottrina. E altro non poteva essere.

Tutte le prerogative sopra richiamate sono applicabili alla principessa Maria Pia.

La XXI duchessa di Bragança ha inteso esercitarle anche nel momento in cui ha ritenuto di abdicare in favore di SAR Dom Rosario, attuale XXII Duca di Bragança e Capo Legittimo e Costituzionale della Real casa di Portogallo.

In particolare, la principessa, avendo avuto a mente quanto disposto dalla costituzione monarchica più volte citata, ed in particolare all’art. 97 che prevede le modalità successorie alla corona, ha provveduto a modificarle così come ha fatto con l’art. 100 che stabiliva come nessuno straniero potesse succedere alla corona di Portogallo.

La domanda che ci si può porre è se la principessa Maria Pia potesse spingere i propri poteri fino alla modifica della costituzione monarchica.

L’art. 81 della costituzione monarchica prevedeva che spettasse al Re, tra l’altro, sanzionare e promulgare le leggi.

Il potere di sanzione, come è noto, comporta un’effettiva e sostanziale partecipazione all’esercizio del potere legislativo. Ciò significa che in assenza delle Cortes (paragonabili all’attuale Parlamento) unico titolare del potere legislativo resta il Re.

Se il Sovrano non viene debellato, se cioè mantiene per sé le prerogative règie, lo stesso sarà chiamato a rifarsi il più possibile a quanto previsto nella costituzione di riferimento, avendo per altro presente che ‘ad impossibilia nemo tenetur’.

Non esistendo più le Corti, il pretendente dovrà agire come se le Cortes fossero ancora in funzione, pur mancando un Governo monarchico in esilio che di per sé legittimerebbe la presenza e funzionalità degli organi legislativi.

Usando quindi del potere immediato ed ordinario che deriva dall’essere il Capo di nome e d’Arme della sua Casa, ed avendo la materia come oggetto la successione alla sua Casa, identificando i soggetti complementari della propria decisione, quali avrebbero potuto essere le Cortes, nel corpo della nobiltà e dei Fidalgos Cavaleiros, ha di fatto abrogato l’art. 100 e modificato l’art. 97 della stessa costituzione in modo da permettere una successione alla Corona secondo quanto la stessa duchessa ha ritenuto meglio accettabile nell’interesse della Real Casa e della causa di legalità da proseguire nel tempo.

A verdade Absoluta


A morte de Dom João VI, que ocorreu em 1826, complicou bastante a situação política em Portugal, devido a duas facções opostas que se estavam a criar no país, lideradas pelos Infantes de Portugal : A liberal, liderada por Dom Pedro, que foi nomeado Imperador do Brasil, em 1822, e a dos absolutistas, liderada pelo Príncipe Dom Miguel. Por morte do Rei Dom João, Dom Pedro nomeou, seu sucessor, a sua filha, Dona Maria II.
Em 1828, Dom Miguel destronou a Rainha Dona Maria II, iniciando-se deste modo um período de guerra civil, que cessou com a reentrada de Dom Pedro, que devolveu a legitimidade e expulsou o seu irmão Dom Miguel. Após a sua derrota , e rendição, em Maio de 1834, Dom Miguel foi despojado do seu estatuto Real, e as Cortes declararam que DOM MIGUEL E TODOS OS SEUS DESCENDENTES SERIAM PARA SEMPRE INACEITÁVEIS À SUCESSÃO, SOB PENA DE MORTE , se regressassem a Portugal.

Seguidamente a estes factos, foi promulgada em 1838 uma nova Constituição Monárquica, nunca anulada, que no artigo 98 categoricamente estipula:

"A linha colateral do ex-infante Dom Miguel e todos os seus descendentes estão perpetuamente excluídos da sucessão"

Com o assassínio, por elementos revolucionários de tendência republicana, de S.A.R. o Rei Dom Carlos I e S.A.R. Príncipe herdeiro Dom Luís, o Trono passou para SAR o Rei Dom Manuel II , mas após um curto período de reino na pátria, foi deposto pela revolução Republicana de Outubro de 1910 . Morreu no exílio em Londres, não deixando descendentes, no dia 2 de Julho de 1932.
De acordo com a Constituição Política da Monarquia Portuguesa de 1838, capítulo III, artigos 96 - 100, a sucessão ao comando do nome e brasão da Real Casa de Portugal segue a ordem de sucessão para a Coroa de Portugal e dos Algarves. Após a morte de Dom Manuel II, o imediato sucessor à Coroa de Portugal era a sua meia-irmã, SAR Dona Maria Pia de Saxe Coburgo e Bragança , baptizada por vontade de seu pai, SAR o Rei Dom Carlos I numa paróquia de Acalà em Madrid , foram deste modo atribuídos à sua filha todos os privilégios, direitos e honras dos Infantes de Portugal , os de Princesa Real por Nascimento.

Naqueles anos negros, António Salazar tornou-se Ministro das Finanças da República Portuguesa. Poucos anos mais tarde, tornou-se o líder fascista e ditador de Portugal e, durante a Segunda Grande Guerra, demonstrou o seu carácter, ajudando ambas as partes em conflito. Após a guerra, embora Portugal estivesse em sérias dificuldades financeiras, Salazar não aceitou o Plano Marshall, temendo que a verdade do que era democracia estivesse longe da realidade política do seu país e pudesse ser posta a descoberto. Perdendo popularidade, ele decidiu permitir que os descendentes de Dom Miguel, na altura a viverem na Suíça, regressassem a Portugal. Fê-lo , porque tinha a certeza (como ele confirmou em 1966), que eles não representavam qualquer perigo para ele. Ao mesmo tempo, S.A.R. Dona Maria Pia apoiava os movimentos Anti-Fascistas. De facto, em 1962, Dom Duarte foi proibido de se identificar como herdeiro da Coroa ou até mesmo como representante da Real Casa de Portugal.

Portanto, histórica e legalmente, não existem dúvidas acerca da legítima linha Constitucional de Saxe Coburgo Gotha e Bragança ( a qual é estranha à linha Usurpadora de Bragança Orléans ). Em oposição, politicamente, testemunha-se um massacre não só da legitimidade, como também da história, comprovada, por exemplo, pelo facto de, durante o período de governo republicano, presidido por Salazar, os bens da família Real de Saxe Coburgo Gotha e Bragança terem sido reunidos numa fundação e, para dirigi-la, foi chamado um representante da mesma linha colateral excluída perpetuamente da sucessão ao Trono, e que não era da família de Saxe Coburgo Gotha e Bragança.

Esse acto obteve um valor político relevante, uma vez que nenhum dos herdeiros legítimos à Coroa teria, em alguma circunstância, dado valor a qualquer acto do regime de Salazar.

Apercebendo-se da crescente popularidade de SAR Dona Maria Pia, o Secretário Geral do Alto Conselho do Estado da República de Portugal, declarou, embora as autoridades Republicanas não tenham competência para corrigir ou anular a Constituição Monárquica nem está no seu poder corrigir a Sucessão Constitucional à Coroa da Monarquia, que, "após a morte de Dom Manuel II, o último Rei reinante de Portugal, a representação da Casa de Bragança fosse assumida por Dom Duarte Nuno de Bragança", ainda que fosse representante da linha colateral do ex-infante Dom Miguel, Dom Duarte Nuno, bem como o seu filho Dom Duarte Pio, que foram EXCLUÍDOS PELA CONSTITUIÇÃO da sucessão ao trono da Real Casa.

Baseado na declaração anterior, Dom Duarte Nuno instigou procedimentos perante o Tribunal Apostólico SACRA ROMANA ROTA contra SAR Dona Maria Pia, requerendo a remoção do nome do Rei Dom Carlos I dos certificados de baptismo , como sendo seu pai.

Apesar do caso chamado "Duarte versus Bragança" ter estado aberto durante dez anos (1972 - 1982) o queixoso, Dom Duarte Nuno, não provou ao Tribunal ser um membro da Real Casa de Portugal. O Tribunal passou um veredicto Negativo , e o Embaixador Português no Tribunal Sagrado confirmou o veredicto.

Dificilmente merece ser lembrado que o aclamado Pacto de Paris (que seria um manifesto de Dom Manuel, pouco antes da sua morte, exprimindo a vontade de reconhecer a legitimidade dos descendentes de Dom Miguel ) é uma vulgar mistificação, atendendo que ninguém conseguiu apresentar nenhum documento, pelo simples facto de que nunca existiu.

No entanto, a autenticidade dos pormenores do parentesco de SAR Dona Maria Pia , baptismo de acordo com os registros , e a autenticidade do Decreto Real "Documento Único", sob o grande selo do Reino de Portugal, segundo o qual SAR Rei Dom Carlos I, dá legitimidade à sua filha dando-lhe os nomes Maria Pia, como a sua mãe, e confere-lhe "TODAS AS HONRAS, PRERROGATIVAS E PRIVILÉGIOS, OBRIGAÇÕES E VANTAGENS QUE PERTENCEM AOS INFANTES DA CASA DE BRAGANÇA DE PORTUGAL".

Dona Maria Pia, XXI Duquesa de Bragança , após ter executado os documentos de relação de consanguinidade , subscreveu, em 1987, um Acto Solene de Abdicação em favor de SAR Dom Rosário, que se tornou o legítimo XXII Duque de Bragança, imediatamente reconhecido pela Sagrada Igreja Romana com a qual a Real Casa mantém boas relações.

A linha Constitucional da Real Casa, enquanto representante duma Coroa, jamais enfraquecida, mantém " in pectore et in potentia" todas as características próprias dos Soberanos, que inclui a execução dos "jus majestatis, jus imperii, jus gladii, jus honorum".

SAR Dom Manuel, bem como SAR Dona Maria Pia e, por fim, SAR Dom Rosário, nunca renunciaram à reivindicação legítima da Coroa portuguesa perpetuando, mesmo em tempo de conflito , a legitimidade Constitucional no País, aceitando o facto, que tem de ser o povo português que deve declarar a forma institucional de governo que pretende .

De acordo com os princípios da Lei Internacional Pública, a sujeição à Lei Internacional e a equiparação em todo a Chefe de Estado, são reconhecidas a SAR Dom Rosário, a quem também a Convenção de Viena de 1961 e 1963 é aplicável.

Vários organismos legais de Estado têm-se expressado neste sentido, especificamente referindo-se a SAR Dom Rosário como o legítimo Duque de Bragança.

A Real Casa detém parte do Instituto Internacional para as Relações Diplomáticas , (fundado em 1977 por Dom Rosário e outros), que ligam a Real Casa a representantes diplomáticos e consulares de 39 países.


DAL SITO WEB:

www.royalhouseofportugal.org

ALTRI SITI:

www.reifazdeconta.com

www.iird.org

domenica 10 gennaio 2010

Mensagem de Ano Novo de S.A.R Dom Rosário

1.1.10
Mensagem de Ano Novo de S.A.R Dom Rosário
Democratizado por Bomfim . 1.1.10

Mensagem de Ano Novo de S.A.R. Dom Rosário
Casa Real de Saxe-Coburgo-Gotha e Bragança



Portugueses e Portuguesas!
Hoje, dia de Santa Maria, Mãe de Deus, a nossa Augustíssima e Eterna Rainha de Portugal, damos início a este novo ano repletos de incertezas e sem saber como vai ser o nosso dia de amanhã. Na verdade, pode dizer-se que a vida dos portugueses tem-se degradado de dia para dia: tanto na economia, como na segurança, saúde…
Durante as últimas semanas de 2009, assistimos a uma degradação das intervenções dos diversos actores políticos, apenas preocupados em estratégias de manutenção e expansão do poder (numa deplorável exibição e feira de vaidades, na qual faltaram estratégias e soluções efectivas que ajudassem Portugal a sair da crise e a salvarem-se milhares e milhares de portugueses da derrocada final).
A situação é grave e esta hora deve ser, para todos vós, a de uma profunda reflexão!
Vede: os políticos actuais, condicionados pelos calendários eleitorais demonstram-se incapazes de resolver os problemas – cada vez mais agravados – da sociedade portuguesa, e, não tenhamos dúvidas, eles próprios constituem parte do problema, já para não dizer que, na maioria dos casos, são eles mesmos a causa dos problemas e, consequentemente, da crise instalada. Basta ver a teimosia com que insistem em erros como, por exemplo, os de certas obras faraónicas cujos custos irão sacrificar inúmeras gerações e empobrecer cada vez mais o nosso País; ver os desperdícios financeiros, as negociatas tantas vezes denunciadas pelo Tribunal de Contas sem que haja quaisquer chamadas de responsabilidade; observar o facto de eles estarem (ou se acharem) acima das leis, quer seja a fumar onde não devem, ou a andar nas estradas a velocidades proibidas, sem cumprir as leis que eles próprios ditaram, por exemplo, sobre a condução da administração pública. etc. etc.
Vede o que os políticos portugueses fizeram ao mundo rural que, no espaço de dez anos, entre os anos 80 e 90, perdeu 33% de agricultores e 46% de área cultivada. As próximas estatísticas revelarão, por certo, uma situação ainda mais dramática, porque quanto menos se cultivam os campos, tanto mais dependentes ficamos dos alimentos importados (com os riscos a isso inerentes) e do aumento desenfreado da nossa dívida externa.
Numa frase: o que os políticos têm feito ao sector agrícola é um atentado contra a sobrevivência do próprio Estado!
Vede o que está a acontecer na economia onde os tecidos industriais e empresariais portugueses têm sido dizimados, e até preteridos pelos políticos para favorecerem empresas estrangeiras, as quais, depois de terem sido beneficiadas com facilidades e com fundos financeiros, estão agora a reunir stocks (numa espécie de melhoras da morte) preparando-se para abandonar o nosso País deixando milhares e milhares de pessoas desempregadas.
As pequenas e médias empresas, das quais tanto falaram durante as eleições, estão a desaparecer a um ritmo alucinante, porque os pequenos empresários que ainda estão em tempo de agir, estão a fechar portas de forma a travarem o verdadeiro assalto persecutório que tem sido feito nos últimos anos às suas finanças, ao seu trabalho e ao seu bem estar, ao seu património, e tudo por parte de um Estado que se diz democrático, mas que apenas confisca o esforço dos cidadãos que trabalham, sem grandes contrapartidas na justiça, na saúde, na educação, etc. Um estado cujos agentes políticos e administrativos esbanjam o dinheiro que custa o suor e a vida dos trabalhadores e empresários de forma exuberantemente escandalosa.
As pessoas estão a dizer basta! Estão a fechar empresas para salvaguardarem algum património pessoal acumulado ao longo dos anos, aqueles que ainda o podem fazer, visto que muitos dos que se deixaram ir na conversa dos políticos foram trucidados tendo já as suas vidas destruídas e o património de anos de trabalho arruinado.
O povo português está a voltar à enxada, à apanha da azeitona e ao cultivo da terra, tudo numa tentativa de melhorar alguns rendimentos e sobreviver à rapina dos políticos.
O sector bancário está num verdadeiro caos, embora mantendo falsas aparências de solidez através de um esquema ardiloso de empréstimos que os bancos fazem uns aos outros com garantias de títulos num verdadeiro exercício de malabarismo contabilístico, mas onde, na realidade, falta a liquidez!
Não me alongarei mais sobre as nuvens negras que pairam sobre Portugal, pois elas estão diante dos olhos de todos!
Qual é, afinal, a solução para uma tão grave crise económica e social?
Em primeiro lugar deveria ser feita uma profunda reflexão onde todos pudessem chegar à conclusão que a Era do Petróleo deve terminar o mais rápido possível e avançar-se, o quanto antes, para uma Era de Sustento Regenerativo, isto é, o nascer de uma nova sociedade que, aproveitando o impulso que a energia e os derivados do petróleo proporcionaram para a criação de novos materiais e tecnologias, possam agora usar esses conhecimentos para a produção de fontes de energia limpa e auto-sustentáveis. Juntos temos de avançar, sem mais delongas, para a autonomia energética do País, aproveitando os enormes potenciais eólicos, a energia solar e a energia das marés. Mas, acima de tudo, o oxi-hidrogénio!
O Governo já teve conhecimento de inventores portugueses que desenvolveram equipamentos – pequenos reactores que, colocados em qualquer tipo de viatura e usando o excesso de electricidade produzida pelo alternador, permitem gerar a partir da água uma mistura de oxigénio e hidrogénio que enriquece a mistura de combustível (Gasolina, Gasóleo e GPL) levando a poupanças que podem atingir os 40%, mas, mais importante do que isso tudo, eliminando inclusive a emissão de gases poluentes para a atmosfera). O sistema foi apresentado ao anterior Governo que se remeteu ao silêncio! É uma vergonha, uma verdadeira traição a todo o povo português que continua a perder milhões em divisas para a compra de petróleo, quando se poderia estar no caminho de ganhar milhões na venda de tecnologia e na poupança da saída de divisas.
A ideia deste sustento regenerativo deverá estender-se aos diversos patamares da sociedade, pois ela não só implica a energia, mas implica também uma profunda alteração do sistema actual de ensino que está voltado para a super-especialização e, por isso, para o suicídio social e profissional.
No mundo actual as pessoas devem deter múltiplos conhecimentos que lhes permitam adaptabilidade. As circunstâncias mudam, e, a cada instante, é preciso estar preparado para fazer a adaptação. Já não existem perspectivas de emprego a longo prazo como no tempo dos nossos pais que começavam a trabalhar numa empresa e se reformavam ao fim de 30 anos a fazer sempre o mesmo e no mesmo local. O trabalhador de hoje pode não garantir o seu emprego no amanhã, nem ter a possibilidade de encontrar um trabalho equivalente. Por isso, a nossa escola tem de dar bases que permitam a adaptabilidade em qualquer estágio da vida.
O sustento regenerativo implica uma maior adaptabilidade às circunstâncias, mas também um bom aproveitamento dos recursos humanos, físicos e ambientais.
Na agricultura, isso implica o estudo e o desenvolvimento de novas culturas que permitam aos agricultores obter elevados rendimentos com inteligência.
Por exemplo, Portugal tem condições climatéricas para o cultivo de árvores de Teca, nos mesmos terrenos onde se dão os prejudiciais eucaliptos. Ora a Teca custa actualmente 1300 euros o m3, contra 25 euros m3 de Eucalipto. Por exemplo, a Acácia Espinhosa que se dá em qualquer lado e que por ser uma leguminosa, além do elevado rendimento em madeira que vale cerca de 300 euros m3, permite a recuperação e fixação de azoto nos solos e as suas vagens são excelente fonte de forragem para gado, e as flores pasto de abelhas para a produção de mel.
Poderíamos falar nos cactos conhecidos como Figueiras da Índia, cuja produção de folhas que pode ser feita nos piores terrenos onde mais nada cresce, por um único hectare dá para suprimir a ração a 70% de 80 vacas durante um ano. Os frutos deste cacto, além de comestíveis, podem produzir um óleo usado na cosmética cujo valor atinge 1300 euros por litro.
Podemos pensar em produzir inúmeras frutas tropicais, como bananas, ananases, maracujás, etc. no Alentejo e Algarve, obtendo frutas de melhor qualidade com uma maturação mais tardia do que as frutas vindas dos países tropicais e que apenas amadurecem com recurso a químicos durante as viagens, obtendo, dessa forma, mais valias para o País, quer na poupança de saída de divisas, quer na entrada via exportação de fruta até com certificação biológica para os nossos parceiros europeus.
O investimento na agricultura e silvicultura tem também forte impacto na redução do dióxido de carbono presente na atmosfera. É, pois, um imperativo nacional a recuperação e gestão das áreas florestais como factor gerador de riqueza e como método anti-poluente.
Temos de olhar os recursos do mar e acabar com os arrastões, usando apenas a pesca tradicional. Não podemos permitir que se deite ao mar peixe quando há pessoas a passar fome. Temos de olhar para as algas como fonte rica de nutrientes e complemento alimentar.
Na economia, os políticos tem cometido erros sobre erros, desde os anos 80 as diferentes reformas fiscais cujo objectivo visavam o controlo absoluto da economia, com alterações que não param e que vamos ter mais más novidades já em Janeiro. No entanto, a economia funciona como um ser vivo que reage e se adapta para fugir ao controlo, principalmente ao controlo absoluto que visa a confiscação de todas as mais valias geradas pelos agentes económicos. Se não consegue fugir é porque a trela está curta e a estrangula… e os resultados estão à vista de todos! Empresas a fechar, maior desemprego, falta de investimento…
Portugal apenas poderá sobreviver com políticos que saibam olhar para os recursos e potencialidades do seu País, e que saibam orientar o povo no sentido da auto-sustentabilidade, da poupança e aproveitamento de recursos, que saibam orientar o Povo na direcção das soluções que permitam a saída da crise. Em resumo, políticos competentes, honestos e com visão estratégica de médio e longo prazo.
Esse é o meu, e creio ser o vosso, mais profundo e gratificante desejo!
A aceitação da responsabilidade da chefia da Casa Real Portuguesa em 1987 por abdicação da Princesa Real D. Maria Pia de Bragança, filha do Rei D. Carlos I, obriga-me a uma disponibilidade permanente para acudir às solicitações do Povo Português.
Estou certo de que o Governo, atento às necessidades dos portugueses, dará a devida atenção às nossas preocupações e criará as condições de liberdade de acção politica que me permitam enquanto Chefe da Casa Real Portuguesa estar mais perto de Portugal e dos portugueses, nesta hora de dificuldades.

A todos vós desejo um Feliz e Próspero Ano de 2010!

Dom Rosário, o Príncipe Real de Portugal e Duque de Bragança
10 comentários democráticos:

Anónimo disse...

Eu logo vi,estas denuncias veladas,este populismo de direita,viscoso e nojento tinha origem da parte dos apoiantes da ditadura dinástica.Claro que a monarquia nunca roubou,nunca matou(gulags,lembram-se?),nunca vilipendiou.Pois não,foi à fartazana!Mas,agora com estes mecanismos 'democráticos' o Capital tem novos instrumentos e ,em Portugal não passam por um 'rei' tótó!Da-se!
2:57 PM
Tiago Carneiro disse...

Caro anónimo,

vê-se que não é leitor assíduo deste blog ou então...

Neste blog há vários colaboradores...

...monárquicos, comunistas, de direita, de esquerda, liberais, ateus, cristãos...

...enfim...

DEMOCRACIA!!!
5:14 PM
Anónimo disse...

Excelente mensagem com sentido de estado.

A monarquia é uma opção tão válida como a repubica, se o sistema nada tem a recear eliminem o artigo 288 da Constituição e vamos a referendo.

A verdade é que o partido republicano representava 7% dos votos e impôs-se via golpe de estado, contra uma monarquia democratica assassinando brutalmente o rei e seu herdeiro.

Enquanto os reis fundaram e fizeram crescer Portugal, na republica destruiram tudo, perdemos nas piores condições para nós e para os povos as colónias,venderam a soberania de Portugal à Europa.O país está na merda.

Não se pode comparar uma monarquia de à 100 anos atrás com o que seria hoje. |

O senhor que tanto protesta, verá que o discurso é precisamente contra o capitalismo selvagem, contra os interesses instalados e nem se deu ao trabalho de reparar que a mensagem não é do totó do Duarte Pio, mas do verdadeiro duque de Bragança, D, Rosário.
10:32 PM
Anónimo disse...

Enfim,um albergue espanhol...
12:31 PM
GRINGO disse...

Excelente artigo. Parabéns a este blog. Não tenho dúvidas de que todos estes artigos de opinião deveriam ser publicados nos jornais principais para que o povo os pudesse ler e meditar.
Está aqui a verdade escondida, que ninguém ousa em pô-la à tona da água.
5:03 PM
Duarte disse...

Estamos a receber muitos pedidos de informação sobre o Oxi-hidrogenio, motivo pelo qual aqui deixo o site do inventor que SAR. D. Rosário ajudou financeiramente sem pedir quaiquer contra partidas que não fossem o aproveitamento da tecnologia para o povo português:

http://www.hidrogenpower.com/
1:11 PM
Anónimo disse...

VIVA S.A.R. DOM ROSARIO!
VIVA PORTUGAL
EXCELENTE MENSAGEM!
CUMPRIMENTOS.
D. PEDRO
3:56 PM
Anónimo disse...

...aqui deixo o site do inventor ...que SAR. D. Rosário ajudou financeiramente sem pedir quaiquer contra partidas que não fossem o aproveitamento da tecnologia para o povo português:
http://www.hidrogenpower.com/
----...----
BRAVISSIMO SAR DOM ROSARIO!!!!
VIVA SAR DOM ROSARIO O VERDADEIRO DUQUE DE Bragança!!!
VIVA SAR D. MARIA PIA!!!
VIVA O POVO Português!!!
Excelente mensagem com sentido de estado. VERDADEIRAMENTE EXCELENTE!
CUMPRIMENTOS CORDIAIS.
MANUEL LUIS BRAGA MADEIRA-LISBOA
9:28 PM
Duarte disse...

Hoje nas Tardes da Júlia apareceu uma das vitimas do BPN um velhote qu se desbroncou todo e diz que anda a alerta os imigrantes para não enviarem dinheiro para Portugal.

A realidade é que os bancos estão sem cheta e as coisas ainda vão funcionando porque é tudo virtual. Todos os bancos são potenciais BPN.

A verdadeira razão pelas quais não se vai ao fundo da questão BPN prende-se com o financiamento de certos candidatos ou candidato nas anteriores presidenciais..é só cinismo!
6:58 PM
Anónimo disse...

Tenho amigos funcionários bancários que estão a avisar o pessoal mais intimo para sacar o dinheiro dos bancos e fazerem um buraco no quintal, pelo menos que enfiem no buraco uma reserva substancial e dividam o restante por vários bancos...a coisa vai estoirar! Já há dependecias de certos bancos que para se levantar 5000€ em dinheiro, tem de pedir uma autorização à sede e o cliente espera 8 dias, isto é um sinal muito forte do estado em que está a banca e o país.
5:18 PM

Mensagem de Ano Novo de S.A.R. Dom Rosário

Mensagem de Ano Novo de S.A.R. Dom Rosário
| Casa Real de Saxe-Coburgo-Gotha e Bragança |



Portugueses e Portuguesas!
Hoje, dia de Santa Maria, Mãe de Deus, a nossa Augustíssima e Eterna Rainha de Portugal, damos início a este novo ano repletos de incertezas e sem saber como vai ser o nosso dia de amanhã.

Na verdade, pode dizer-se que a vida dos portugueses tem-se degradado de dia para dia: tanto na economia, como na segurança, saúde…

Durante as últimas semanas de 2009, assistimos a uma degradação das intervenções dos diversos actores políticos, apenas preocupados em estratégias de manutenção e expansão do poder (numa deplorável exibição e feira de vaidades, na qual faltaram estratégias e soluções efectivas que ajudassem Portugal a sair da crise e a salvarem-se milhares e milhares de portugueses da derrocada final).

A situação é grave e esta hora deve ser, para todos vós, a de uma profunda reflexão!


Vede: os políticos actuais, condicionados pelos calendários eleitorais demonstram-se incapazes de resolver os problemas – cada vez mais agravados – da sociedade portuguesa, e, não tenhamos dúvidas, eles próprios constituem parte do problema, já para não dizer que, na maioria dos casos, são eles mesmos a causa dos problemas e, consequentemente, da crise instalada.

Basta ver a teimosia com que insistem em erros como, por exemplo, os de certas obras faraónicas cujos custos irão sacrificar inúmeras gerações e empobrecer cada vez mais o nosso País; ver os desperdícios financeiros, as negociatas tantas vezes denunciadas pelo Tribunal de Contas sem que haja quaisquer chamadas de responsabilidade; observar o facto de eles estarem (ou se acharem) acima das leis, quer seja a fumar onde não devem, ou a andar nas estradas a velocidades proibidas, sem cumprir as leis que eles próprios ditaram, por exemplo, sobre a condução da administração pública. etc. etc.


Vede o que os políticos portugueses fizeram ao mundo rural que, no espaço de dez anos, entre os anos 80 e 90, perdeu 33% de agricultores e 46% de área cultivada. As próximas estatísticas revelarão, por certo, uma situação ainda mais dramática, porque quanto menos se cultivam os campos, tanto mais dependentes ficamos dos alimentos importados (com os riscos a isso inerentes) e do aumento desenfreado da nossa dívida externa.

Numa frase: o que os políticos têm feito ao sector agrícola é um atentado contra a sobrevivência do próprio Estado!


Vede o que está a acontecer na economia onde os tecidos industriais e empresariais portugueses têm sido dizimados, e até preteridos pelos políticos para favorecerem empresas estrangeiras, as quais, depois de terem sido beneficiadas com facilidades e com fundos financeiros, estão agora a reunir stocks (numa espécie de melhoras da morte) preparando-se para abandonar o nosso País deixando milhares e milhares de pessoas desempregadas.


As pequenas e médias empresas, das quais tanto falaram durante as eleições, estão a desaparecer a um ritmo alucinante, porque os pequenos empresários que ainda estão em tempo de agir, estão a fechar portas de forma a travarem o verdadeiro assalto persecutório que tem sido feito nos últimos anos às suas finanças, ao seu trabalho e ao seu bem estar, ao seu património, e tudo por parte de um Estado que se diz democrático, mas que apenas confisca o esforço dos cidadãos que trabalham, sem grandes contrapartidas na justiça, na saúde, na educação, etc.

Um estado cujos agentes políticos e administrativos esbanjam o dinheiro que custa o suor e a vida dos trabalhadores e empresários de forma exuberantemente escandalosa.


As pessoas estão a dizer basta! Estão a fechar empresas para salvaguardarem algum património pessoal acumulado ao longo dos anos, aqueles que ainda o podem fazer, visto que muitos dos que se deixaram ir na conversa dos políticos foram trucidados tendo já as suas vidas destruídas e o património de anos de trabalho arruinado.


O povo português está a voltar à enxada, à apanha da azeitona e ao cultivo da terra, tudo numa tentativa de melhorar alguns rendimentos e sobreviver à rapina dos políticos.


O sector bancário está num verdadeiro caos, embora mantendo falsas aparências de solidez através de um esquema ardiloso de empréstimos que os bancos fazem uns aos outros com garantias de títulos num verdadeiro exercício de malabarismo contabilístico, mas onde, na realidade, falta a liquidez!


Não me alongarei mais sobre as nuvens negras que pairam sobre Portugal, pois elas estão diante dos olhos de todos!


Qual é, afinal, a solução para uma tão grave crise económica e social?

Em primeiro lugar deveria ser feita uma profunda reflexão onde todos pudessem chegar à conclusão que a Era do Petróleo deve terminar o mais rápido possível e avançar-se, o quanto antes, para uma Era de Sustento Regenerativo, isto é, o nascer de uma nova sociedade que, aproveitando o impulso que a energia e os derivados do petróleo proporcionaram para a criação de novos materiais e tecnologias, possam agora usar esses conhecimentos para a produção de fontes de energia limpa e auto-sustentáveis.

Juntos temos de avançar, sem mais delongas, para a autonomia energética do País, aproveitando os enormes potenciais eólicos, a energia solar e a energia das marés. Mas, acima de tudo, o oxi-hidrogénio!

O Governo já teve conhecimento de inventores portugueses que desenvolveram equipamentos – pequenos reactores que, colocados em qualquer tipo de viatura e usando o excesso de electricidade produzida pelo alternador, permitem gerar a partir da água uma mistura de oxigénio e hidrogénio que enriquece a mistura de combustível (Gasolina, Gasóleo e GPL) levando a poupanças que podem atingir os 40%, mas, mais importante do que isso tudo, eliminando inclusive a emissão de gases poluentes para a atmosfera).

O sistema foi apresentado ao anterior Governo que se remeteu ao silêncio! É uma vergonha, uma verdadeira traição a todo o povo português que continua a perder milhões em divisas para a compra de petróleo, quando se poderia estar no caminho de ganhar milhões na venda de tecnologia e na poupança da saída de divisas.


A ideia deste sustento regenerativo deverá estender-se aos diversos patamares da sociedade, pois ela não só implica a energia, mas implica também uma profunda alteração do sistema actual de ensino que está voltado para a super-especialização e, por isso, para o suicídio social e profissional.

No mundo actual as pessoas devem deter múltiplos conhecimentos que lhes permitam adaptabilidade. As circunstâncias mudam, e, a cada instante, é preciso estar preparado para fazer a adaptação. Já não existem perspectivas de emprego a longo prazo como no tempo dos nossos pais que começavam a trabalhar numa empresa e se reformavam ao fim de 30 anos a fazer sempre o mesmo e no mesmo local.

O trabalhador de hoje pode não garantir o seu emprego no amanhã, nem ter a possibilidade de encontrar um trabalho equivalente. Por isso, a nossa escola tem de dar bases que permitam a adaptabilidade em qualquer estágio da vida.


O sustento regenerativo implica uma maior adaptabilidade às circunstâncias, mas também um bom aproveitamento dos recursos humanos, físicos e ambientais.

Na agricultura, isso implica o estudo e o desenvolvimento de novas culturas que permitam aos agricultores obter elevados rendimentos com inteligência.

Por exemplo, Portugal tem condições climatéricas para o cultivo de árvores de Teca, nos mesmos terrenos onde se dão os prejudiciais eucaliptos. Ora a Teca custa actualmente 1300 euros o m3, contra 25 euros m3 de Eucalipto. Por exemplo, a Acácia Espinhosa que se dá em qualquer lado e que por ser uma leguminosa, além do elevado rendimento em madeira que vale cerca de 300 euros m3, permite a recuperação e fixação de azoto nos solos e as suas vagens são excelente fonte de forragem para gado, e as flores pasto de abelhas para a produção de mel.

Poderíamos falar nos cactos conhecidos como Figueiras da Índia, cuja produção de folhas que pode ser feita nos piores terrenos onde mais nada cresce, por um único hectare dá para suprimir a ração a 70% de 80 vacas durante um ano. Os frutos deste cacto, além de comestíveis, podem produzir um óleo usado na cosmética cujo valor atinge 1300 euros por litro.

Podemos pensar em produzir inúmeras frutas tropicais, como bananas, ananases, maracujás, etc. no Alentejo e Algarve, obtendo frutas de melhor qualidade com uma maturação mais tardia do que as frutas vindas dos países tropicais e que apenas amadurecem com recurso a químicos durante as viagens, obtendo, dessa forma, mais valias para o País, quer na poupança de saída de divisas, quer na entrada via exportação de fruta até com certificação biológica para os nossos parceiros europeus.

O investimento na agricultura e silvicultura tem também forte impacto na redução do dióxido de carbono presente na atmosfera. É, pois, um imperativo nacional a recuperação e gestão das áreas florestais como factor gerador de riqueza e como método anti-poluente.

Temos de olhar os recursos do mar e acabar com os arrastões, usando apenas a pesca tradicional. Não podemos permitir que se deite ao mar peixe quando há pessoas a passar fome. Temos de olhar para as algas como fonte rica de nutrientes e complemento alimentar.

Na economia, os políticos tem cometido erros sobre erros, desde os anos 80 as diferentes reformas fiscais cujo objectivo visavam o controlo absoluto da economia, com alterações que não param e que vamos ter mais más novidades já em Janeiro.

No entanto, a economia funciona como um ser vivo que reage e se adapta para fugir ao controlo, principalmente ao controlo absoluto que visa a confiscação de todas as mais valias geradas pelos agentes económicos.

Se não consegue fugir é porque a trela está curta e a estrangula… e os resultados estão à vista de todos! Empresas a fechar, maior desemprego, falta de investimento…

Portugal apenas poderá sobreviver com políticos que saibam olhar para os recursos e potencialidades do seu País, e que saibam orientar o povo no sentido da auto-sustentabilidade, da poupança e aproveitamento de recursos, que saibam orientar o Povo na direcção das soluções que permitam a saída da crise. Em resumo, políticos competentes, honestos e com visão estratégica de médio e longo prazo.

Esse é o meu, e creio ser o vosso, mais profundo e gratificante desejo!

A aceitação da responsabilidade da chefia da Casa Real Portuguesa em 1987 por abdicação da Princesa Real D. Maria Pia de Bragança, filha do Rei D. Carlos I, obriga-me a uma disponibilidade permanente para acudir às solicitações do Povo Português.


Estou certo de que o Governo, atento às necessidades dos portugueses, dará a devida atenção às nossas preocupações e criará as condições de liberdade de acção politica que me permitam enquanto Chefe da Casa Real Portuguesa estar mais perto de Portugal e dos portugueses, nesta hora de dificuldades.

A todos vós desejo um Feliz e Próspero Ano de 2010!

Dom Rosário, o Príncipe Real de Portugal e Duque de Bragança
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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Sex Jan 01, 2010 21:57 Assunto : Re: Mensagem de Ano Novo 2010 SAR. D. Rosário Responder com Citação

Num momento tão conturbado do mundo, uma mensagem como a actual de S.A.R. Dom Rosário de Bragança aqui incluida por permissão da Administração do Monárquicos.com (que saúdo pela abertura) é algo que deve ser assinalado.
revelador são a quantidade enorme de pessoas que acedem a este local magnifico e também a outros locais onde foi publicada.
Pessoalmente, orgulho-me de integrar esta CASA preocupada com Portugal, com os Portugueses e com o futuro, abrindo os braços a todos os qwue se surpreendem pela qualidade e nível de preocupação exibido.
Viva Portugal
Viva a Monarquia
Portugal tem alternativas válidas,
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iznoguud
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Mensagem Enviada: Sáb Jan 02, 2010 14:53 Assunto : Re: Mensagem de Ano Novo 2010 SAR. D. Rosário Responder com Citação

Tenho pensado seriamente sobre se deveria de fazer um esclarecimento ou não quanto a esta situação.

Tendo optado, uma vez que considerei que a mesma poderia levar para uma opção que não a real.

Paulino B. Fernandes escreveu:
...uma mensagem como a actual de ... Rosário de Bragança aqui incluida por permissão da Administração do Monárquicos.com (que saúdo pela abertura) é algo que deve ser assinalado.


Sr. Paulino Fernandes.

NENHUMA mensagem, de quem quer que seja, é incluída por permissão da Administração do monarquicos.com.

A Secção do Sr. Rosário Poidimani EXISTE, apenas porque esta tem tópicos e até visitas o suficiente que permitam a justificação da mesma. Tal como acontece com a Secção do Sr. D. Duarte Pio, mas o que já não acontece (até ao momento) quanto ao Sr. D. Pedro Folque. E APENAS por tal razão!

Igualmente a DISCUSSÃO da questão da SUCESSÃO apenas acontece neste espaço por tal ter sido assim pedido pelos seus membros iniciais, alguns dos quais já não fazem parte dos nossos presentes membros (e até nos acusam precisamente de sustentar uma discussão sobre a Sucessão Rolling Eyes).

Sendo que foi DESDE SEMPRE premissa da Administração do monarquicos.com a POSIÇÃO da uma TOTAL ISENÇÃO quanto à questão em si, enquanto ADMINISTRAÇÃO, por mais posições pessoais que cada elemento integrante desta pudessem vir a ter.

A justificação da nossa tomada de posição Administrativa foi, igualmente desde SEMPRE, justificada com a nossa INCAPACIDADE para que nos pudéssemos SUBSTITUIR às Cortes. Órgão com as DEVIDAS COMPETÊNCIAS para dar de forma DEFINITIVA uma RESPOSTA a esta questão.

Assim a nossa ABERTURA, pode-se e deve-se justificar mediante a APLICAÇÃO PRÁTICA dos Valores e Liberdades, com os inerentes Deveres e Obrigações, a que uma MODERNA Monarquia implica e a NADA mais!

IzNoGuud
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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Sáb Jan 02, 2010 17:34 Assunto : Re: Mensagem de Ano Novo 2010 SAR. D. Rosário Responder com Citação

Caro IzNo

O que esclarece não altera o que pretendo afirmar.
De forma mais simples: Este é um espaço de liberdade.
Isso é muito relevante.
Portanto, não tenho que agradecer, mas antes saudar, o que faço com gôsto.
....
Quero desde já dizer que este vai ser um ano para acentuar a nossa capacidade de "combate".
É um ano apropriado.
O Convite que tenho vindo a fazer a outras Linhas ou Pretensões onde incluo a de Dom Pedro Folque, meu Companheiro de Partido é para levar a sério.
Avançaremos com maior acutilância mesmo que sós.
Sós mas sempre defendendo uma possibilidade de Monarquia, com persistência, mas também com posições não radicais.
A Seu lado na defesa de Cortes, sempre.
Votos de um Bom Ano,
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Mensagem de Natal de S.A.R. Dom Rosário

Mensagem de Natal de S.A.R. Dom Rosário
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Portugueses e Portuguesas!

Nesta época sagrada do Natal, impõe-se a todos nós recordarmos a lição daqueles três Reis Magos do Oriente que, há precisamente 2009 anos, olharam para o Céu e, largando todos os seus afazeres, decidiram seguir a Estrela que os guiou até à gruta da Natividade. Se soubermos observar com atenção esta história, dela poderemos retirar sábias lições!

A primeira lição é uma lição de Humildade.

Se os homens importantes deste Mundo – os políticos – dedicassem alguns minutos das suas vidas a olhar para o firmamento como fizeram os Reis Magos, se tentassem compreender um pouco o que é este planeta, esta “nave” que nos transporta na periferia da galáxia, a “nave” a que chamamos Terra, facilmente perceberiam que se a Terra é um grão de areia do imenso Universo, uma gota no oceano planetário, então, tudo o que existe sobre a Terra são partículas desse grão de areia e por mais convencidos que os políticos estejam da sua importância e grandeza, a realidade reduz-nos enquanto humanos à nossa verdadeira e quase microscópica dimensão.


A segunda lição é uma lição de Consciência.

Os Reis Magos seguiram historicamente uma estrela cadente e as estrelas cadentes, como bem sabemos, têm vida curta. Brilham um curto período de tempo, e depois morrem. Assim a existência dos políticos, enquanto detentores de poder público, é normalmente curta, como também é curta a nossa vida enquanto humanos vista à dimensão universal. Se os políticos e os grandes deste Mundo começarem a ganhar essa mesma consciência, então terão de se transformar interiormente.


A transformação e a consciencialização do limite de existência temporal, deverá guiar os políticos no sentido de uma boa prestação e de uma dedicação à causa pública e à sociedade. Não vale a pena ser ganancioso, não vale a pena roubar, não vale a pena usar de todas as mentiras para chegar ao poder, porque a realidade é que os holofotes só irão estar meia dúzia de anos sob os políticos e depois eles mesmos desaparecerão como a luz do holofote, que mais dia menos dia é apagada.

Há, contudo, uma diferença! Se os políticos derem o seu melhor à sociedade, se deixarem uma boa obra feita, então, quando saírem do palco, serão acarinhados e gratificados com o calor humano dos povos que lhes estarão reconhecidos.


No entanto, os arrogantes políticos actuais vão sair do palco social desprezados e odiados pelos povos, e cada vez mais odiados na medida em que cada vez mais se afastam do verdadeiro sentido de serviço da causa pública, tão só para gastarem as suas energias em estratégias cegas de manutenção de poder, digladiando-se em deploráveis espectáculos públicos, enquanto que os povos definham à espera de soluções que nunca aparecem.


A terceira e última lição que podemos retirar desta viagem dos Reis Magos à gruta da Natividade, em Belém, prende-se com um acto de humildade dos Reis que se ajoelham perante o Filho de José e Maria, um carpinteiro e uma mulher do povo.

Esta passagem histórica carrega em si elementos de elevado simbolismo, porque os Reis levaram àquela criança, pobre e nascida em berço de palha, presentes que simbolizam prosperidade e riqueza, recordando que é essa a obrigação dos chefes dos povos: na verdade, os líderes políticos têm por obrigação o guiar os povos no sentido da plena realização pessoal, a qual se obtém através da boa qualidade de vida simbolizada pelas suas oferendas.


A Casa Real Portuguesa deseja, assim, a todos os homens e mulheres de Portugal, mesmo que espalhados pelos quatro cantos do Mundo, um Santo e Feliz Natal e onde cada um de vós possa almejar obter a felicidade que preenche a alma e que dá um verdadeiro sentido de realização espiritual à vida.


Precisamos de recuperar a felicidade interior!


Desejo que este Natal de 2009 vos traga esse sentimento e alegria das coisas simples, mas autênticas, da vida!

Dom Rosário, o Príncipe Real de Portugal e Duque de Bragança


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Editado pela última vez por Valdez em Sex Dez 25, 2009 22:08, num total de 1 vez

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Patena
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Mensagem Enviada: Sex Dez 25, 2009 18:43 Assunto : Responder com Citação

Fantástica intervenção.
Os meus parabens ao Príncipe Real.
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PauloPatena

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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Sáb Dez 26, 2009 17:59 Assunto : Responder com Citação

Sim, muito.
Basta ler para se perceber o nível de preocupações.
PF
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Valdez
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Mensagem Enviada: Seg Dez 28, 2009 22:16 Assunto : Aviso sobre votação Responder com Citação

Caros amigos

Quando coloquei a mensagem a votação, pensava que como na maioria dos sites e blogues que frequento a mesma seria aberta a todos os leitores.

Pretendia face ao fenómeno de visitas que as mensagens de SAR. D. Rosário tem, perceber um pouco a reacção das pessoas.

Verifiquei depois que não é o caso e tendo mantido troca de correspondencia com o administrador Iznogud, não foi possivél demover no sentido de abrir a votação ao publico em geral, mantendo-se a mesma reservada a inscritos no forum, o que é pena.

Apelo a todos os participantes que contactem o administrador no sentido de abrir a votação a todos os leitores, uma vez que creio que os resultados podem ser muito importantes para o movimento monarquico.

No caso desta mensagem até não é a mais politica, mas a de 1 de Dezembro e a que se seguirá, seria importante entender a sensibilidade do leitores.

Espero que o nosso administrador, pelo facto de ser apoiante do Sr. Duarte Pio, nao esteja com medo de descobrir algo que o pode surpreender.

Porque na verdade só as visitas às mensagens de SAR. D. Rosário ultrapassam largamente a soma das visitas a todos os topicos deste forum, o que indicia uma apetencia e simpatia pela causa.
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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 09:54 Assunto : Re: Aviso sobre votação Responder com Citação

Caro Valdez e Amigos
Não sabia que a contagem tinha sido colocada pelo Valdez e fiz um pedido de retirada da mesma, momento em que soube que a iniciativa era do Valdez.
Penso que a abertura ao público em geral seria positiva. A não ser assim, melhor seria apagar completamente, pois não interessa a ninguém ver um total de 7 votos.
A Administração do Monárquicos.com é soberana e isso é indiscutível.
Insisto que seria melhor não existir a contagem, até pelo momento e teor da mensagem em causa.
PF
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Valdez
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 12:39 Assunto : re Responder com Citação

Eu penso que é do interesse de todos os monarquicos abrir a votação ao publico em geral. Estive a fazer a contagem por alto das entradas no sub forum do D. Rosário e andam pelas 170.000.

Só a Mensagem de Natal já passa das 8000 visitas o que é uma loucura comparando com o Sr. Duarte que anda por umas 200.

Creio que será do interesse de todos os que defendem a monarquia perceber quem desperta interesse ao povo e esta " sondagem" será interessante.

O Iznogud aliás como os duartistas em geral argumentam com o facto do Sr. Duarte Pio ser muito conhecido comparativamente com SAR. D. Rosário, mas todos sabemos que tal se deve ao controlo que os duartistas tem exercido sobre os midia, quer seja através de contactos pessoais e amizades, quer seja por algumas dependencias que certos midia tem de publicidade/ receitas dos circulos próximos ao Sr. Duarte Pio.

O certo é que este fenomeno das visitas às mensagens de SAR. D. Rosário é inequivoco e com mais ou menos atrazo, chegará o momento que ninguém nos calará!
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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 13:53 Assunto : Re: re Responder com Citação

Caro Zé
Não tenho dúvidas disso, é evidente que Dom Rosário é seguido com outro interesse. Até por um dos meus jornais mais recentes dá para perceber e até entender a nova estratégia de "deixar cair" D. Duarte, promovendo antes o filho.
Por alguma razão será. Não acha?
O que me preocupa é que vejam 7 votantes num site com a importância do Monárquicos.com.
Só por isso gostaria de ver a contagem retirada.
Mas não depende de nós.
PF
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Valdez
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 14:47 Assunto : re Responder com Citação

Caro Paulino

Quem passa a vergonha é o administrador não nós. Nós trazemos movimento ao forum e muito diga-se!

Como já disse em mails privados ao administrador era de todo o interesse abrir a votação a todos os visitantes por IP para se fazer uma espécie de sondagem.

Quanto ao facto de empurarem o miudo para a frente, é só a prova dos 9 que o pai não tem ponta por onde se lhe pegue.

Mas para o Sr. Duarte Pio o tempo acabou e ele sabe-o bem, eu gostava de ver aqui as fotos do jantar de Conjurados organizado pelo Sr. Duarte Pio no Convento do Beato, deve ter sido cá um fiasco....
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iznoguud
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 15:49 Assunto : Responder com Citação

Sr. Valdez,

Conforme já lhe indiquei na nossa troca de mensagens privadas.

A política do monarquicos.com, assim como dos espaços de que tenho notícia, é a de manter fechada toda e qualquer votação a decorrer APENAS aos membros dos mesmos.

Igualmente já lhe indiquei que esta opção tem sido mantida até agora para todos os casos, logo não iremos agora abrir uma excepção apenas porque o meu caro assim o deseja.

O monarquicos.com trata a todos por igual, daí o meu caro continuar a conseguir encontrar um espaço onde expor as suas opiniões relativamente à pretensão do Sr. Rosário Poidimani sem entraves e ao contrário daquilo que acontece, tanto quanto saiba, nos demais espaços monárquicos que existem na internet.

Assim e por uma questão quer de isenção, quer de democracia e igualdade de tratamento a política presentemente em vigor no monarquicos.com irá ser mantida.

Por mais que o Sr. Valdez procure pressionar a presente Administração, mais concretamente a minha pessoa.

Quanto ao pedido do Sr. Paulino, relativamente à "visão" de 7 votos numa votação a decorrer num espaço com a importância (nas suas palavras) do monarquicos.com.

Agradeço-lhe desde já pela sua preocupação, mas não se preocupe com isso, uma vez que a votação a decorrer pela iniciativa do Sr. Valdez APENAS espelhará o interesse demonstrado pelos membros deste espaço no conteúdo da mesma, sendo que a presente votação demonstra (até ao momento) um quase total desinteresse na mesma.

Com as devidas correlações que, creio, daí deveriam de ser retiradas pela facção dos Senhores.

Quanto à "contagem" de visitas da Secção em causa, conforme notíciado pelo Sr. Valdez. Já lhe tinha dito antes, que estas pouco mais representam do que um interesse em "ver" aquilo que se diz e, aparentemente, pouco mais e tal quanto muito por o monarquicos.com ser o único ou dos poucos espaços nos quais tais mensagens estão disponíveis.

Não se podendo, assim, efectuar a correlação que o Sr. Valdez procura a todo o custo efectuar.

Espero ter respondido a todas as questões e dúvidas que foram levantadas pelos Senhores Valdez e Paulino.

IzNoGuud
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Beladona
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Mensagem Enviada: Ter Dez 29, 2009 16:04 Assunto : Responder com Citação

Caros amigos,

Como é sabido de todos, não é política do fórum apagar nada que tenha sido postado, quanto muito, é transferido para o lixo, secção esta também aberta aos participantes.

Era também de prever que para quaisquer tipos de participação é preciso estar-se registado.

O facto de haver dúvidas por parte de quem coloca os seus posts ou coloca votações a público sem saber ou ter a certeza da política do fórum ou dos princípios do mesmo é lógico que se sujeita a depois ficar desagradado com determinadas situações que possam ir contra o que julga ser os seus interesses próprios. Era preferível antes de fazer qualquer coisa havendo dúvidas questionarem o administrador do espaço antes de tomarem qualquer atitude.

Toda a política deste fórum no que se refere aos direitos e deveres de cada parte tanto é para uns como para outros, sejam eles quem forem, não se abrindo excepções a ninguém independentemente dos gostos ou tendências privadas da administração ou seja lá de quem for. É disso prova as diferentes correntes de opinião que aqui se expressam livremente mesmo sofrendo este espaço e a sua administração de perseguições, pressões, chantagens e de acusações de vária ordem.

O princípio deste espaço é o do respeito e tratamento igual para com todas as posições que aqui se queiram ou achem de seu interesse manifestar dentro do respeito mútuo e educação que penso deverá ser apanágio de todas as pessoas de bem.

Dentro das suas possibilidades, a administração deste espaço tudo fará para continuarmos a seguir a nossa política de isenção com a ajuda e apoio também de quem aqui participa.

Esperando a compreensão de todos e com toda a consideração.

Beladona

Mensagem 1º Dezembro de SAR. D. Rosário

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Data: Dom Jan 10, 2010 18:50
Índice do Fórum : Actualidade Monárquica : Rosário Poidimani
Mensagem 1º Dezembro de SAR. D. Rosário

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Valdez
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Mensagem Enviada: Ter Dez 01, 2009 21:38 Assunto : Mensagem 1º Dezembro de SAR. D. Rosário Responder com Citação

Discurso 1 Dezembro 2009


Portugueses e portuguesas, celebramos hoje o dia da independência de Portugal, o dia da libertação do jugo castelhano.

É um dia muito importante por simbolizar a vontade de um povo seguir os seus próprios destinos e conservar a sua identidade nacional, a sua cultura, os seus hábitos, os seus valores.

É um dia importante porque celebramos a coragem dos nossos antepassados, que foram capazes de arriscar e sacrificar a sua vida pela liberdade de todo um povo.

Por esse motivo e pela importância que a data tem, convido-vos a uma breve reflexão sobre a existência ou não de motivos de regozijo onde tentarei com a brevidade possível falar de 3 ou 4 aspectos importantes que afectam a vida dos portugueses:

Começo por falar do estado da economia que é sem dúvida a maior preocupação das famílias, neste quadro de crise global e de crise crónica em que Portugal vive mergulhado à décadas, e que de doença crónica pode passar a largos passos a doença terminal e finalmente a morte como podemos constatar face aos recentes e preocupantes desenvolvimentos; nomeadamente o despesismo descontrolado, a má gestão dos recursos, a falta de visão estratégica e as politicas fiscais e regulamentares que destroem por completo a capacidade e vontade de iniciativa, dos pequenos e médios empresários, que são efectivamente o motor da economia portuguesa.

Já em anteriores comunicações, falámos da importância de restaurar os sectores produtivos do país, a agricultura, a industria, o sector pecuário e das pescas, e a energia pois entendemos que o primeiro garante da existência de um estado é a sua capacidade de se auto suster em alimentos e energia. Ora temos vindo a assistir nos últimos anos a politicas destrutivas destes sectores. Estas políticas destrutivas acarretam várias consequências:

A primeira consequência é a perda do conhecimento das técnicas tradicionais resultantes da experiência de gerações em contacto com o meio ambiente natural que era transmitido de geração em geração, os segredos da agricultura, os segredos do mar e da forma de pescar bem onde se obtinham os alimentos, onde se exploravam os recursos, mantendo um equilíbrio com a natureza.
Este conhecimento está em risco de se perder para se imporem as tecnologias industrializadas que todos sabemos serem destruidoras do ambiente porque altamente poluidoras como seja a monocultura o uso abusivo de pesticidas e fertilizantes ou depredadoras como no caso dos barcos arrastões em oposição à pesca tradicional.

A segunda consequência e que tem reflexos importantes na saúde é que com as profundas alterações na qualidade dos alimentos associados ao facto de a maior parte serem importados e por esse motivo modificados geneticamente ou carregados de pesticidas e conservantes para aguentarem as viagens, tem feito aumentar vertiginosamente o surgimento de novas e cada vez mais perigosas doenças que destroem famílias, prejudicam o rendimento de trabalho da população activa, acarretam um desgaste financeiro nas despesas de saúde e segurança social que poderiam ser canalizadas para outras situações.

A terceira consequência e muitíssimo grave neste momento, é que Portugal tem de importar a maior parte da sua alimentação e da sua energia, deixando por essa via sair importantes somas de dinheiro que aumentam brutalmente a divida externa, colocando mesmo em risco a sobrevivência do país que analisado duma perspectiva puramente empresarial, podemos dizê-lo está falido e cheio de dividas!

A continuar assim Portugal caminha para a falência. Esta é a grande verdade que os políticos ocultam e que vão escondendo ao povo, através de um cada vez maior endividamento com recurso a empréstimos até ao dia em que já ninguém nos empreste dinheiro e a realidade nua e crua se revele.

A situação não é recente, começou lá atrás nos anos 80 quando se desbarataram as ajudas de Bruxelas que não foram fiscalizadas e foram usadas de forma abusiva.

Começou lá atrás quando se destruiu o sector produtivo na ilusão de tornar Portugal um pais de serviços.

Começou lá atrás quando se permitiu e fomentou o endividamento desenfreado das famílias, o consumismo.

Aliados a estes erros estratégicos somam-se a aceitação de regras económicas impostas por Bruxelas que tem vindo a destruir o tecido empresarial português para beneficio apenas das grandes multinacionais e grandes grupos económicos.

É do senso comum que sucessivos governos aliciaram grandes multinacionais, oferecendo-lhes a mão-de-obra barata, isenções fiscais, subsídios de instalação, terrenos de graça e todo o tipo de facilidades administrativas que permitem a rápida instalação dessas empresas.

Por oposição estes mesmos governos criaram uma confusão legislativa, uma burocracia que torna num autêntico inferno a vida de qualquer português que se queira lançar na vida empresarial.

A troco de meia dúzia de empregos enquanto podem explorar a mão-de-obra nacional barata, e a boa localização estratégica de Portugal os políticos tem impedido e destruído a capacidade de iniciativa dos portugueses e hipotecado o nosso futuro colocando a força e o poder de decisão negocial nas mãos estrangeiras, no passado eram estados hoje são as multinacionais que tem mais peso económico que alguns estados. É do senso comum que alguns empresários donos de multinacionais, tem hoje poder económico para caso lhes fosse permitido comprar nações.

Dêem a qualquer empresário português as facilidades que dão às multinacionais e veremos Portugal a crescer, as empresas a multiplicarem-se o emprego a aumentar a riqueza a nascer!

Os empresários portugueses e os seus trabalhadores, são vítimas de um autentico parasitismo estatal que suga os recursos e a capacidade de investimento das empresas e dos seus trabalhadores, para que políticos esbanjem esses recursos, em mordomias, obras faraónicas e outros esquemas principalmente nas compras para o estado, que facilitam os tão falados esquemas de enriquecimento ilícito.

Este parasitismo estatal que se alarga a social com a exigência sobre os que tem iniciativa e trabalham, contribuírem para sustentar muito boa gente que tendo idade e capacidade física para trabalhar assumem o papel de vitimas da sociedade nada fazendo e nada contribuindo para a sociedade para através do chamado rendimento mínimo auferirem de ajudas financeiras vergonhosas, que são negadas a trabalhadores que perdem os seus empregos ou a reformados que depois de uma vida de trabalho duro, muitas vezes de Sol a Sol são contemplados com reformas de miséria. Enquanto que esses que nada contribuem passam os dias enfiados nos cafés ou a ver televisão a gozar com quem trabalha e passa vida de sacrifícios.

Somos a favor de que se ajude quem precisa, mas que essas pessoas em troca do que recebem, sejam obrigadas a dar o seu contributo para a sociedade sendo integradas em equipes de trabalho a favor do estado e da sociedade, por exemplo na limpeza de matas, na reflorestação, conservação de estradas, limpeza de edifícios públicos etc. Só para citar alguns exemplos.

Outro cancro social em Portugal que em muito prejudica a vida dos cidadãos e das empresas e que fere de morte a economia é sem dúvida a lentidão da justiça e a confusão legislativa. A legislação deverá ser simplificada e aplicados os principio do bom senso e da chamada lei natural para que os enquadramentos legislativos sejam facilmente compreendidos e cumpridos por todos os cidadãos.

O actual quadro legislativo nos mais variados sectores se fosse aplicado a rigor, faria de todos os portugueses sem excepção arguidos num qualquer crime ou falta, em Portugal tudo é proibido!

O país real está proibido de andar para a frente!

O país real está proibido de realizar os seus sonhos de crescer e se desenvolver.

E é esta proibição fomentada pela confusão legislativa e adopção de leis importadas desfasadas da realidade portuguesa que levam a que se desenvolvam esquemas de corrupção, porque as pessoas que querem andar para a frente, vêem-se obrigadas a trocar favores com quem detém o poder decisório ou de fiscalização, em troca de uma atitude benevolente, um desviar dos olhos.

Pois nós defendemos que se cortem as amarras, através de uma simplificação e clarificação legislativa para os diferentes sectores.

Para se ver a loucura e injustiças basta perceber que alguém que leve 100 kg a mais no seu transporte ou tenha preço mal colocado ou inexistente porque caído ou esquecido na sua mercadoria é alvo de tais perseguições e sanções, que se o estado tivesse o mesmo empenho persecutório de aplicação da lei aos verdadeiros criminosos, aos que roubam, aos assassinos, aos corruptos, Portugal seria sem dúvidas um paraíso sem crime.

Obviamente que um país onde as leis fossem claras, justas e inteligentes não haveria corrupção e muitos detentores de cargos públicos não o seriam porque saberiam que estavam a trabalhar para a causa publica e não para a sua causa pessoal através da gestão do tempo e das necessidades dos cidadãos, hoje sufocados em leis e em burocracia.

Também com graves consequências para o país é a dependência energética do petróleo e dos seus derivados.

É verdade que nos últimos anos temos vindo a assistir a um investimento forte no sector das energias alternativas, mas o quadro legislativo está criado para no fundo beneficiar e manter o controlo e monopólio por parte de 2 ou 3 companhias, quando a estratégia inteligente seria permitir e incentivar uma cada vez maior independência energética dos cidadãos onde individualmente ou em grupo estes pudessem gerar a sua própria energia, por exemplo através de investimentos locais como sejam construção de pequenas centrais eólicas, solares ou bio digestores.

Todos os dias toneladas de lixo familiar com resíduos orgânicos são lançadas em lixeiras poluído o ambiente quando esse material poderia ser aproveitado para gerar energia e depois de bio transformado a biomassa resultante que é no fundo húmus aproveitada por exemplo para a regeneração de solos degradados que permitirão uma recuperação da massa florestal.

Tenho agora de falar, de outro sector importante para a vida social, refiro-me à saúde e à segurança social.

Desde já somos de opinião que não se pode permitir a destruição do sector público de saúde, entendemos que este deverá ser reforçado e desenvolvidas politicas que comecem na escola com a prevenção e ensino de comportamentos e hábitos saudáveis às crianças.

Entendemos que o estado deveria possuir um laboratório que à semelhança do laboratório militar, fabrica-se todo o conjunto de medicamentos usados no sector público (centros de saúde e hospitais) e os fornecesse a preço de custo ou gratuitamente pelos menos aos idosos reduzindo dessa forma drasticamente os custos dos medicamentos, que estão associados aos escandalosos lucros das farmacêuticas por oposição à vida de sacrifício e miséria que uma larga faixa da população mais idosa cujas parcas reformas se dividem entre a farmácia e uma má alimentação.

Consideramos imprescindível o reforço da capacidade de resposta no sector de saúde através da união de saberes das diferentes escolas médicas desde a alopatia, naturopatia etc. Cuja complementaridade deve ser assumida em beneficio dos doentes tal como o fazem já à décadas países como Cuba, onde o sector da saúde e a qualidade dos serviços é inquestionável, apesar das limitações de acesso a tecnologia resultantes do conhecido embargo.



Para terminar deixo o alerta aos portugueses e portuguesas, que não se iludam, a crise não passou!

A crise não vai passar enquanto o quadro legislativo se resumir à palavra proibido, inibindo dessa forma a capacidade de iniciativa empresarial e criativa.

Vamos ter balões de oxigénio que vão permitir momentos de desagravamento da situação, com dinheiros que vão chegando, principalmente de fundos de Bruxelas, mas a realidade é que os problemas de fundo não se resolvem e arrastam-se ao longo dos anos.

A crise está para durar e as famílias devem por precaução ter algumas reservas financeiras em sua posse, dividir as suas poupanças em vários bancos e terem acima de tudo consciência que a situação se mantêm aparentemente normal pelo simples facto de estarmos a trabalhar em economia virtual onde na maior parte dos casos as movimentações de dinheiro são virtuais através do uso de cartões de crédito e transferências bancárias. Se as movimentações fossem em dinheiro vivo, a realidade seria impossível de ocultar….

As famílias devem ter consciência que há muitas fábricas em risco de fechar em certos distritos que podem arruinar a economia local com importantes reflexos na economia nacional.

As famílias devem ter consciência que é a hora de se organizarem e lutarem por um Portugal diferente, que gerido por pessoas capazes e honestas se pode transformar num paraíso com uma boa gestão e aproveitamento dos múltiplos recursos, área territorial e inteligência de um povo que sendo pequeno no tamanho é gigante na alma.

Estarei ao vosso lado se assim o desejarem!

SAR. D. Rosário XXII duque de Bragança

http://www.royalhouseofportugal.org/

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Platão

Editado pela última vez por Valdez em Qua Dez 02, 2009 08:28, num total de 3 vezes

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Paulino B. Fernandes
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Mensagem Enviada: Ter Dez 01, 2009 22:20 Assunto : Re: Mensagem 1º Dezembro de SAR. D. Rosário Responder com Citação

Bravo, S.A.R. Dom Rosário de Bragança
Paulino B. Fernandes
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Saúdo todos os Monárquicos independentemente das suas posições relativamente aos problemas da Causa.

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Patena
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Mensagem Enviada: Ter Dez 01, 2009 22:51 Assunto : Responder com Citação

Isto é que é falar. Falar dos reais problemas do país.
Claro, e como sempre, Viva Dom Rosário.
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PauloPatena

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Beladona
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Mensagem Enviada: Qua Dez 02, 2009 01:54 Assunto : Responder com Citação

Caro Valdez

Tomei a liberdade de passar para esta secção o seu tópico por achar ser o local mais adequado ao mesmo.

Com consideração.

Beladona

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Valdez
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Mensagem Enviada: Qua Dez 02, 2009 08:18 Assunto : re Responder com Citação

Olá Beladona bom dia

Sem problema.

Abraço
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